mercoledì 25 maggio 2011

Lo sciame (seconda parte).


Tranquille, tranquille, non vi preoccupate: come vedete il problema  il giorno dopo è già notevolmente diminuito. Non scatenate la protezione civile/i pompieri/la croce rossa, nè accampate scuse al fine di evitare un futuro accesso al giardino: la situazione è sotto controllo!
Ma come siamo arrivati fin qui?
Ma soprattutto dove eravamo rimasti? Ah sì! All'arrivo dello sciame!
Dunque: quando  lo sciame è arrivato ero tranquillamente seduta in cucina a gustarmi l'ultimo numero di Vivere la Casa (per la prima volta dopo secoli). I bambini erano con mio marito in giardino a giocare a carte sotto una tenda, che mio figlio (Superexplora: un'altra sua professione "cult"  è quella dell'"esploratore/veterinario della natura selvaggia nella jungla inesplorata". Vede troppi film!), che mio figlio, dicevo, aveva insistito affinchè venisse montata.


Qui erano già fuggiti!


Ho cominciato a notare qualche insettucolo proveniente dal giardino sottostante(in liguria siamo terrazzati) e a sentire un lieve brusio, che si è trasformato rapidissimamente in un ronzio assordante.
I tre sono entrati in casa e le api dopo un brevissimo giro di ricognizione (fuori, non in casa) hanno deciso di posarsi proprio lì: su quel ramo di quel mandarino.
Non so se voi siete esperte sull'argomento, ma io e mio marito ci siamo guardati interrogandoci su quale forza dell'ordine fare intervenire.
Abbiamo scartato subito Polizia e Carabinieri (non era il caso di fare arrestare tutte quelle api! Col problema di sovraffollamento delle carceri poi!) e anche la Guardia di Finanza non ci sembrava appropriata.
Mio figlio, intanto, che le api le ha studiate all'asilo, ci ripeteva distrattamente (mentre guardava in TV per l'ennesima volta UP) che l'unico che poteva aiutarci era l'apicultore e che secondo lui le api si erano fermate nel nostro giardino, perchè sorvolandolo avevano riconosciuto lui (che avevano già visto all'asilo)ed erano scese a salutarlo.
Per non sbagliare abbiamo chiamato i pompieri chiedendo loro se avessero potuto indicarci un apicoltore "di fiducia" e così è stato.
Solo che per intervenire bisognava attendere il calar delle tenebre (più o meno: alle 19 poteva andare già bene), perchè prima le api avrebbero anche potuto decidere di sciamare altrove.
Non ci siamo persi d'animo e dopo pranzo abbiamo raggiunto degli amici che ci avevano invitato ad andare in spiaggia. Del resto la giornata era splendida.



Dopo aver trascorso qualche ora a ridere e scherzare con i nostri amici (diciamo pure che hanno fatto battute "pungenti" sulla nostra avventura) siamo tornati a casa e dopo essersi accertato telefonicamente che le api fossero ancora lì, è arrivato lui, l'apicoltore.





Ha fatto cadere il favo, e soprattutto l'ape regina, dentro la cassetta verde, dove pare ci fossero anche 3 kg di miele. Quindi le api sono accorse "come le api sul miele". Tutte, tranne una cinquantina circa, che a quanto pare è normale rimangano fuori, ma in un paio di giorni dovrebbero "sparire"(Sigh! Mi dispiace. Perchè non tornano all'alveare d'origine? Devo assolutamente vedere quel film : "La vita segreta delle api!").
Comunque l'ap. era molto felice perchè pare che gli alveari costino un sacco e soprattutto, i 20 che aveva acquistato lo scorso anno non gli hanno reso una goccia di miele, in quanto le api sono morte quasi subito a causa di una malattia. Quest'anno ne ha già acquistati altri 20 e gliene sono arrivati ancora 6 (compreso il nostro) da chiamate di "Pronto Intervento" tipo la nostra.

Ci ha promesso il miele per agosto...chissà se si ricorderà!
 
Dall'alveare è tutto, ma torno presto con altri post, perchè lo sciame dei miei pensieri, per quanto si sia un po' placato, ha sempre numerosi superstiti.

Ciao. Silvia.

1 commento:

  1. Caspita che avventura! Hai ragione, molto meno poetica della mia, ma vedo che ve la siete cavata egregiamente :)

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Grazie per avermi dedicato un po' del tuo tempo.

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